LA RADIO !!!! Com'è finita (ovvero: la radio, oggi)
- cbiscity
- 20 nov 2015
- Tempo di lettura: 2 min

I TEMPI BELLI DELLA RADIO QUESTA ERA LA SEDE DI RADIO VALENTINA IN VIA SICILIA CB LA RADIO !!!! Com'è finita (ovvero: la radio, oggi) In realtà non è finita nel senso che le radio sono sempre 100 in ogni grande città, cioè tutte quelle che riescono ad entrare nelle frequenze lasciate libere, le radio sono ancora in attesa di regolamentazione, si aspettano da anni nuove tecnologie risolutive (il DAB o oppure il T-DMB) che però in Italia sono rimaste sperimentali per sempre e sono state definitivamente abbandonate con il nuovo decennio. E' cambiata però la tendenza, l'espansione si è fermata sin dagli anni '80, perché le radio libere hanno in realtà fatto da apripista a qualcosa di molto più profittevole dal punto di vista commerciale, vale a dire le televisioni private, che non a caso nessuno ha chiamato mai libere, che hanno drenato la raccolta pubblicitaria togliendola alle radio (e alla stampa), fermandone così la possibilità di sviluppo. La Tivoli Audio Model One, progettata da Henry Kloss, la migliore radio analogica in commercio. Ora nessuno pensa più alle radio come radio libere, ma solo come radio commerciali. E purtroppo le esigenze commerciali hanno livellato lo standard verso i gusti musicali più comuni, e hanno allontanato ogni velleità di sperimentazione. La porzione ridotta del mercato pubblicitario che il settore riesce ad attrarre rende molto critico il raggiungimento della soglia minima di sopravvivenza, possibile solo per musica e programmi di vasto ascolto, rendendo la vita difficile a stazioni specializzate in generi meno popolari (jazz o classica) a differenza di quanto avviene in altri paesi (vedi ad esempio la popolare TSF Jazz in Francia). Le radio private replicano in definitiva tutte lo stesso modello, una rotazione delle stesse venti-trenta canzoni, la cosiddetta heavy rotation, a gruppi di tre, due minuti pubblicità, qualche scherzo del conduttore di turno, secondo lo stile della trasmissione della Rai Supersonic di parecchi anni fa, il notiziario (in pillole) ogni ora, ormai prodotto da agenzie specializzate in contenuti (es. Area) che lo forniscono a più emittenti, le trasmissioni sponsorizzate. Il tutto però controllato e meccanizzato tramite un sistema computerizzato chiamato Selector, utilizzato praticamente da tutte le emittenti maggiori. Insomma la situazione non è poi molto diversa, in fondo, dai tempi della radio di Stato negli anni '60: due o tre radio che trasmettono musica per passione, e per qualche ora. E poi 100 radio tutte uguali.
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